POZZOMAGGIORE – Gennaio per l’Azione Cattolica è il mese della Pace, un periodo in cui riflettere su questa parola spesso abusata ma tanto invocata per il mondo.
Ragazzi, giovani e adulti di Ac hanno vissuto in modo speciale questi giorni di gennaio e in particolare i giovanissimi e i ragazzi ACR hanno concluso questo mese con un’intera giornata dedicata alla Pace. Domenica 25 gennaio, dalle 10 del mattino sino alle 18, giovani, giovanissimi e ragazzi si sono occupati di PACE, non solo come assenza di guerra ma come situazione da creare giorno dopo giorno con chi incontriamo.
Non solo la pace in Iraq o nei 35 paesi in cui ancora oggi c’è una guerra ma anche tra noi, tra le nostre mura familiari, tra i nostri amici.
La giornata si è conclusa con la Messa alle 16.30 e una piccola fiaccolata per la pace verso la chiesa del convento per affidare a Maria Regina della Pace questo nostro mondo in subbuglio.
Una colomba sul mondo, per gridare «PACE»!
ALGHERO – San Giuseppe, San Paolo e San Luca insieme nella “Festa della Pace” dell’ACR.
In un clima di gioia e di impegno, si è festeggiata, Domenica 25 Gennaio, la Festa della Pace dell’ACR, presso i locali delle suore Salesiane in località Monte Agnese. L’evento ha fatto riflettere più di 150 ragazzi, sul tema scottante della Pace, che sembra così lontana, ma se già nel nostro piccolo c’è un impegno perché essa ci accompagni nella vita, allora i tempi e le distanze si accorciano vistosamente. La giornata si è articolata con la Messa, che ogni gruppo ha svolto presso la rispettiva parrocchia, dove ogni singolo partecipante ha potuto assaporare la necessità, il desiderio e l’impegno dei più piccoli per la Pace, attraverso canti, offerte e preghiere particolari. Ci si è spostati poi a Mont’Agnese, dove i ragazzi dell’ACR suddivisi per archi di età, hanno ballato e cantato con inni e bans, riscaldando l’ambiente con la loro allegria e con i loro sorrisi. Subito dopo il pranzo, i responsabili di arco: Maria Piga per i 6/8, Federico Ielpo per i 9/11 e Giuseppe Manunta per i 12/14, hanno proposto le attività ai giovanissimi partecipanti, che consistevano nello sviluppare, attraverso la permanenza attiva in quattro stand presieduti da altrettanti educatori, tematiche importanti per il raggiungimento della Pace: l’Ascolto, il Silenzio, il Dialogo e la Parola. Si è così giunti alla conclusione che per concretizzare il nostro scopo pacifico, bisogna utilizzare la Parola e sviluppare un Dialogo, ma per far si che l’esito della discussione sia positiva, c’è bisogno dell’Ascolto reciproco e del Silenzio, perché è proprio nel Silenzio che Dio ci parla e ci educa alla Pace. Ci si è poi diretti verso la Chiesa dedicata a S.Chiara di Assisi, dove, in compagnia delle gentilissime suore di clausura, don Pierpaolo Calaresu ha celebrato la veglia per la Pace. Una veglia molto movimentata e partecipata, sia grazie alla bella omelia del parroco che, facendo riflettere i ragazzi sul tema della pace e proponendo qualche domanda diretta sul tema, ha mantenuto attivo quel clima di Festa che era il motore della giornata, sia grazie alla presenza dei genitori che si sono uniti nella preghiera per la pace durante tutta la celebrazione. Inoltre si sono avute due novità importanti con protagonisti sempre i ragazzi: la prima è stata una breve, ma significativa drammatizzazione intitolata “Iniezione di speranza”, dove le tre candele della pace, della fede e dell’amore progressivamente spente per la loro apparente inutilità, son state riaccese dalla candela della speranza; poi, da un mappamondo posto sopra l’altare, sul quale vegliava con le sue ali una colomba, si sono srotolati a raggiera per tutta la chiesa i 7 colori dell’arcobaleno, simbolo della Pace ritrovata tra Dio e l’uomo, e con un affascinante effetto multicolore si è simbolicamente portata la Pace tra tutti i popoli della terra. Si è conclusa così una giornata molto significativa, ricca di segni e di buoni propositi, vissuta a pieno dai più piccoli ai più grandi, nel desiderio comune che la Pace del Signore torni a trionfare nel cuore dell’uomo.
Giuseppe Manunta
Un Natale di condivisione
POZZOMAGGIORE – Siamo nel pieno delle festività natalizie e ripensando al periodo d’avvento, tempo di preparazione al Natale con la conversione e il cambiamento del nostro vivere quotidiano, che si traduce in gesti che riguardano le relazioni con gli altri, non posso non pensare che questo è un Natale speciale.
Sì, penso che la nostra comunità, quasi inconsapevolmente, ha festeggiato un Natale particolare di condivisione.
L’iniziativa della settimana della carità, proposta dal 30 novembre al 6 dicembre 2003 dall’Azione Cattolica Italiana, non è stata solo un momento di riflessione sul tema “Ognuno è qualcuno. Scelte di giustizia, stili di fraternità”, ma un prendere coscienza che ogni nostro gesto incide sulle sorti dell’umanità e sulla realizzazione di un mondo più giusto e fraterno. L’azione concreta che ci ha visto impegnati per condividere un po’ del nostro benessere, del nostro cibo quotidiano certo, con chi non ha niente da mangiare ogni giorno, ci ha portato a vivere questo Natale all’insegna della Condivisione. Il piccolo progetto di raccolta di cibo in scatola a lunga scadenza da inviare, tramite i missionari di Villaregia (Quartu Sant’Elena), ai fratelli più poveri delle missioni sudamericane non pensavamo potesse coinvolgere la nostra comunità in maniera così eclatante.
L’impegno dell’Azione cattolica (ACR, giovanissimi, giovani e adulti) ha reso possibile tutto ciò partendo dalla campagna di sensibilizzazione nelle celebrazioni e tramite gli adulti di Ac, i giovanissimi e i giovani che hanno “volantinato” tutto il paese, dalla buona volontà e pazienza degli animatori e bambini dell’Acr che hanno decorato oltre 1000 bigliettini di ringraziamento per l’adesione alla proposta caritativa per finire con la raccolta di Domenica 7 dicembre con la quale acierrini, giovani e giovanissimi hanno ripercorso le vie del paese bussando di casa in casa, lasciando un bigliettino di ringraziamento e ritirando il cibo offerto.
Nelle diverse zone del paese le auto navetta dell’AC hanno trasportato il cibo raccolto alla “base operativa” di Santa Croce, dove con tanta pazienza gli adulti si sono prodigati nello smistamento dei cibi e nel loro inscatolamento.
La giornata è stata non solo un momento di grande generosità, vista le grandi quantità di cibo raccolte, ma anche un momento di unione e collaborazione di tutti gli associati. E’ stato emozionante vedere giovani, giovanissimi, ragazzi e adulti collaborare fianco a fianco, ridere, scherzare e faticare insieme. A volte sembravano caotici, specialmente a fine giornata, quando tra scatole di cartone, scatolette, scotch da pacchi, ragazzi, giovani, ed adulti si contendevano un intero salone parrocchiale. Ma anche questo faceva parte del grande momento di gioia di un’associazione che spesso non sa trovare spazi per proposte unitarie e che questa volta ha visto i soci carichi di entusiasmo e felicità per aver condiviso assieme questa esperienza. Un doveroso grazie va alla comunità che ha accolto la proposta di questo Natale speciale e a tutti coloro che hanno collaborato, in particolare a tutti i soci ACI che, sull’invito del Papa “Duc in Altum”, hanno volato alto pensando ad una iniziativa che ha riunito e rianimato una piccola associazione, fiera e orgogliosa della sua scelta.
Tony Calaresu
Ognuno è qualcuno. Scelte di giustizia, stili di fraternità
Grande risposta dei giovani della diocesi per comprendere meglio il ruolo attivo dell’Associazione.
Si è svolto sabato 22 novembre, presso i locali della comunità di Pozzomaggiore, l’incontro Giovani e Giovanissimi in preparazione alla settimana della Carità, che l’Azione Cattolica celebra dal 30 novembre al 6 dicembre e che ha come tema “Ognuno è qualcuno. Scelte di giustizia, stili di fraternità”. Sono accorsi, per quest’importante occasione di crescita e di formazione, circa 120 giovani da tutta la diocesi, pronti a mettersi in gioco e riflettere su importanti mezzi d’aiuto umanitario, realizzabili nel sociale, dov’è tanto il bisogno di farsi strumenti di fraternità, attraverso cui passa il Vangelo.
La serata, programmata dall’equipe diocesana Giovani e diretta dai responsabili di settore Elisa D’Arrigo e Tony Calaresu, è iniziata con una preghiera moderna e molto suggestiva: con frasi, suoni ed immagini si sono messe in risalto alcune problematiche mondiali, quali la guerra, la fame, lo sfruttamento minorile, la speranza, senza la quale la nostra azione sarebbe pressoché inefficace e infruttuosa, e naturalmente la carità, spiegata con le parole di san Paolo.
Il pomeriggio si è articolato con un percorso dove cinque sottogruppi si muovevano attraverso altrettanti stand, ognuno dei quali doveva focalizzare l’azione caritatevole volta alla costruzione della “civiltà dell’amore e della pace” promossa dal Santo Padre. Si è messo in luce così che la Carità è Amore, e che qualsiasi opera di bene noi facciamo è completa se è presente il calore benevolo e accogliente dell’Amore; che il commercio “equo e solidale”, aiuta affinché non vi siano forme di sfruttamento d’alcun genere nella produzione globale nel mercato mondiale, e che ogni uomo ha diritto a vivere una vita dignitosa soprattutto nel lavoro. Si è toccata con mano l’azione della Caritas, del Centro dell’educazione alla Pace e alla Mondialità, del Servizio Civile e di Amnesty International, enti sociali molto importanti per rendere concreto il messaggio evangelico del buon Samaritano, del quale ognuno di noi deve farsi specchio, che apre gli occhi verso il mondo che lo circonda, vede che c’è bisogno anche di lui e offre la sua disponibilità per l’aiuto del prossimo.
La bella serata si è conclusa con una piccola celebrazione, presso la chiesa di san Giorgio, nella quale si rimarcava l’importante compito cristianizzante e operativo dell’Azione Cattolica, un impegno che Gesù ci ha affidato con la frase, che è l’attenzione annuale di tutta l’AC: “Và e racconta quello che il Signore ti ha fatto”.
L’equipe giovani della diocesi Alghero-Bosa
Con la Pace nel cuore fino a S. Pietro
I Giovani di AC al forum su pace e globalizzazione
POZZOMAGGIORE – Un’esperienza indimenticabile vissuta all’insegna della condivisione, con gioia e allegria anche alla ricerca del Signore della Pace e della Vita, ha coinvolto una quarantina di giovani della nostra diocesi sabato 6 settembre. 10 giovani e 10 giovanissimi della nostra parrocchia di Pozzomaggiore, una quindicina di Alghero SS.mo Nome e 6 di Alghero San Paolo si sono recati a Roma per il forum dei giovani su Pace e globalizzazione.
Come saprete, il 12-13-14 settembre a Roma si è svolta l’Assemblea Straordinaria dell’Azione Cattolica. Un’assemblea importante perché ha visto tutta l’associazione impegnata nell’approvazione del nuovo statuto, frutto di un camino lungo e condiviso che porta l’azione cattolica al passo con i tempi sottolineandone la scelta missionaria e la fattiva collaborazione con la gerarchia.
Questa settimana, forse la più importante dell’Azione Cattolica, è iniziata con il forum dei giovani di AC “Costruttori della civiltà dell’amore e della pace” svoltosi a Roma presso l’auditorium Pio sabato 6 settembre. A promuovere la manifestazione insieme all’AC, il cartello sentinelle del mattino, la rete giovanile di sessanta aggregazioni ecclesiali e congregazioni religiose. Sono intervenuti insieme alla Presidente Nazionale, Monsignor Tommaso Valentinetti presidente di Pax Christi Italia, il quale ha ricordato che non siamo chiamati solo a dire no alla guerra ma a coniugare queste parole con la logica del perdono per essere “sentinelle di pace e di perdono”.
Al forum è intervenuto anche Riccardo Moro responsabile della fondazione “giustizia e solidarietà” e coordinatore della campagna CEI per la remissione del debito internazionale, indicando tre vie per globalizzare la solidarietà: creare relazioni tra le persone e i popoli, fare esperienza di cittadinanza universale, difendere la vita umana sempre.
Per i giovani hanno parlato i segni lasciati al termine del forum: il finanziamento di un pozzo in un paese africano e l’adesione alla campagna “ricostruiamo la pace” nei paesi coinvolti dalla guerra.
Il pomeriggio all’auditorium è continuato con il concerto etnico del gruppo ebraico Klezroym e il cantante berbero Nour-Eddine.
Dopo una veloce cena sui marciapiedi di via della Conciliazione i giovani di Ac con una grande fiaccolata si sono recati sulla tomba dell’apostolo Pietro per una veglia di preghiera che ha concluso l’incontro. La giornata è stata anche un momento di festa con il concerto finale dei giochi d’acqua che ha accolto i giovani all’uscita della veglia in via della Conciliazione.
Durante la serata una lampada accesa sulla finestra dello studio del Papa indicava che anche il sommo pontefice era presente tra noi pur essendo a Castelgandolfo.
Tony Calaresu