Tutta un’altra musica…

POZZOMAGGIORE – Lo scorso 23 maggio, a Scano Montiferro, i ragazzi dell’ACR si sono dati appuntamento per la festa degli incontri, dal tema “Tutta un’altra musica…”.
Erano oltre 500 e provenienti da varie parrocchie della diocesi. La nostra parrocchia ha partecipato con 18 acierrini del gruppo 6/8, accompagnati da 4 animatori e 7 giovanissime che hanno collaborato per la prima volta come educatrici dei ragazzi più piccoli.
La comunità di Scano ci ha accolto con un’abbondante colazione e con i saluti dei rappresentanti diocesani di AC e del sindaco. Poi tutti in marcia per le vie del paese, ognuno con il proprio segno distintivo, noi con in testa un originalissimo capellino da Pinocchio color verde acqua. Tra canti, balli e la musica delle “maracas” realizzate dai ragazzi, siamo arrivati in chiesa per celebrare la santa Messa presieduta da S.E mons. Antonio Vacca.
Il pomeriggio è stato dedicato alle varie attività: i 6/8 hanno condiviso un momento di gioco insieme ai loro coetanei della diocesi. La serata si è conclusa con l’immancabile spettacolo in piazza che ha coinvolto tutti, dai più piccoli ai più grandi, e durante il quale alcune parrocchie hanno presentato canti, balli e tanto divertimento.
E dopo il tanto atteso gelato siamo rientrati a Pozzo stanchi ma con la voglia di rincontrarci tutti l’anno prossimo.

Piera Cuccuru e Francesca Poddighe

Peregrinatio Mariae

Lettera conclusiva della presidente diocesana

La PEREGRINATIO MARIAE, promossa dall’Azione Cattolica Italiana con l’effige della Madonna di Loreto attraverso tutte le associazioni diocesane, è arrivata ad Alghero il 24 marzo.
E’ stata un’esperienza di fede e di preghiera che ha coinvolto molte persone: la Vergine di Loreto, icona dell’Incarnazione del Verbo, è venuta ad incontrarci nelle nostre case, per mostrarci in trasparenza il suo Figlio che si fa presente e vicino nella nostra storia quotidiana per salvarci.
Un piccolo gruppo, guidati da Don Giampiero Piras, assistente diocesano dei giovani di A.C., siamo andati a Castelsardo per ricevere la statua della Madonna di Loreto dalla diocesi di Tempio. Siamo quindi entrati nella nostra diocesi, festosamente accolti dalla comunità di Olmedo prima e Sa Segada (Loretella) subito dopo. Quindi giunti ad Alghero, nell’ex area Saica, con i sacerdoti e i numerosi fedeli lì convenuti, abbiamo cantato e pregato sfilando in processione verso la Cattedrale. In quel tratto la statua della Madonna di Loreto è stata portata e scortata da un picchetto del Corpo dell’Arma Aeronautica, che hanno voluto così rendere omaggio alla loro Patrona.
Nella sua omelia il Vescovo Monsignor Vacca, che ha presieduto l’Eucaristica, concelebrata dai parroci e dai sacerdoti della zona di Alghero, ha sottolineato il passaggio dell’effigie mariana nelle nostre case, durante la Quaresima, proprio in concomitanza con la festa liturgica dell’Annunciazione: il pellegrinaggio parla di una presenza, di un luogo abitato. Maria di Nazareth è la madre del creatore, grembo in cui si accese l’Amore, ma quella casa è anche il nostro cuore, l’intimo di ciascuno di noi, il tempio di Dio da cui l’A.C. vuole ripartire per rinnovare la sua esperienza dentro la Chiesa, per trovare il coraggio di far seguire allo statuto appena approvato scelte di novità che ci portino a proposte formative, che col Vangelo in mano, rispondono alle domande dell’uomo del nostro tempo e del nostro territorio.
La sera i giovani delle varie parrocchie hanno guidato la veglia con il Rosario, volgendo lo sguardo a ciò che la Santa Casa di Loreto significa per la nostra fede e per una testimonianza più radicale.
Il giorno dopo, 25 marzo, è stata per tutti noi un’esperienza indimenticabile: abbiamo accompagnato l’effige della Vergine di Loreto nei vari centri dove ci aspettavano i sacerdoti e gruppi di fedeli in preghiera.
Prima al Monastero, presso le nostre sorelle povere di Santa Chiara, dove sono convenuti i bimbi della scuola Materna di Monteagnese, che si sono stretti festosi attorno alla Madonnina.
Dopo una breve sosta di preghiera con Don Poddighe, nella sua abitazione, eravamo attesi nella casa di reclusione da Padre Tonino, dagli operatori e dai detenuti: una celebrazione densa di commozione proposta da chi, sperimentando sulla propria pelle il rifiuto, la condanna e l’emarginazione, intende percorrere un itinerario rinnovato verso la libertà interiore che si raggiunge sentendosi oggetto di misericordia e di perdono; questo hanno espresso le preghiere e i canti eseguiti con bravura e perfezione dal coro dei detenuti.
E poi negli ospedali, marino e civile: Maria accolta da fiaccole accese e da lumini, da canti e invocazioni, ma soprattutto Lei che si accosta premurosa e consola la sofferenza temporanea del corpo per far sentire il calore e il suo tenero abbraccio ai figli più deboli.
Ancora: alle case di riposo degli anziani di Sant’Agostino e al centro regionale, per far sentire la sua vicinanza e la presenza di Madre affettuosa a chi ha compiuto un tratto più o meno lungo della vita, per dissolvere le paure generate dalla solitudine e dalla fragilità di un corpo che ha conosciuto fatica e lavoro e che ora brama più attenzione e solidarietà.
E cosi giunge il momento del congedo dalla città di Alghero: la statua della Madonna di Loreto continua nella diocesi il suo pellegrinaggio.

Nel pomeriggio del 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, il simulacro della Madonna di Loreto giunge a Bosa, accompagnato dall’assistente dei giovani di A. C. don Giampiero Piras, dalla presidente diocesana sig,ra Giovanna Casu e dal gruppo di fedelissimi. Una grande folla di fedeli lo attende con una decina di sacerdoti vestiti degli abiti liturgici e i confratelli di varie parrocchie con le loro croci, nel piazzale antistante il nuovo ponte pedonale. Sono presenti anche il sindaco ing. Augusto Brigas con alcuni assessori e le autorità militari del luogo.
Dopo i riti di accoglienza eseguiti dall’assistente diocesano dell’A.C. mons. Antonio F. Spada, la processione si è avviata verso la cattedrale, gremita all’inverosimile, per la concelebrazione della S. Messa. Nell’omelia mons. Spada ha ricordato le vicende della casa di Nazareth in cui è avvenuta l’Annunciazione e che ora è conservata in parte, secondo la tradizione, nel santuario di Loreto. Ha poi affermato che l’Azione Cattolica, col pellegrinaggio del simulacro della Madonna attraverso le sedi diocesane dell’Italia, vuole mettere sotto la protezione di Maria il suo rinnovato impegno missionario per la rievangelizzazione dell’Italia, in un momento in cui l’egoismo, la disgregazione delle famiglie e la violenza sembrano prevalere sul bene. La giornata si è chiusa con la veglia serotina.
Il giorno seguente il simulacro della Vergine, accompagnato dai confratelli di S. Croce, ha visitato i centri bosani di educazione e di sofferenza. Ha sostato nel salone delle scuole elementari e in quelli delle materne, nella Casa del Cottolengo, nell’Ospedale “Mastino” e nella Casa di Riposo. Al rientro nella cattedrale il parroco ha recitato la Via Matris.

Nella mattinata del 27 il simulacro della Madonna, nel suo viaggio verso Sassari, ha fatto tappa a Macomer, nella chiesa di S. Pantaleo, ricevuto da mons. Pasquale Pintus e da una folla numerosa, che ha assistito alla concelebrazione della S. Messa. Quindi è partito per Sassari, accompagnato dai giovani della parrocchia, dove è stato accolto dall’Azione Cattolica del luogo.
Abbiamo voluto, come consiglio diocesano che la PEREGRINATIO MARIAE fosse un evento popolare nella nostra diocesi.
Ringraziamo il Centro Nazionale per l’iniziativa e tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione dell’evento: i sindaci e le amministrazioni Comunali di Alghero e di Bosa, i rispettivi Comandi delle Polizie Municipali, l’Arma Aeronautica Militare, la Confraternita della Misericordia e le Sasol Point n. 19 e n. 17, i giornali e la televisione locali. Ringraziamo in particolare i sacerdoti che hanno condiviso la proposta e ci hanno incoraggiato nella realizzazione, i presidenti A.C., le famiglie religiose e le comunità parrocchiali e infine il gruppo di fedelissimi, tra cui i capi scout che ci sono stati vicini e la famiglia Carboni, che hanno accompagnato ogni spostamento della statua. Alla Vergine di Loreto affidiamo il nostro impegno quotidiano per scoprire sempre più le radici della nostra fede e della solidarietà profonda con tutta l’umanità.

Giovanna Casu

2° Torneo Interparrocchiale San Giuseppe

Alghero – Ha preso il via, sabato 6 marzo, la seconda edizione del “Torneo Interparrocchiale San Giuseppe”, organizzato dal gruppo Giovani d’Azione Cattolica della parrocchia di San Giuseppe, che quest’anno ha visto la partecipazione di ben 8 parrocchie cittadine quali: S.G. Bosco, N.S. della Mercede, Madonna del Rosario, SS. Nome, S. Francesco, S. Marco Fertilia, S.Paolo e la parrocchia organizzatrice con le formazioni A.C. e Scout., con un totale di 500 partecipanti suddivisi in 43 squadre.
Quest’ultime, a seconda della fascia d’età (8/11, 12/15 e over 16), si sono contese, presso i campi dell’oratorio, il primato nelle tre discipline previste: basket, calcetto e pallavolo. La manifestazione sportiva si è conclusa, dopo le eliminatorie, con le finali di sabato 20 marzo che ha visto le vittorie di San Giovanni Bosco nel Basket 8/11 e 12/15, e nella pallavolo 12/15; del SS. Nome nel basket e pallavolo over 16; del San Marco Fertilia nel calcetto 8/11 e di San Giuseppe nel Calcetto 12/15 e over 16. Le premiazioni, avvenute dopo il consueto “maxi rinfresco” offerto dalla Delta Coop Sisa, panificio Piras e Riu e pasticceria Sarria, hanno visto l’importante presenza dell’Assessore allo Sport Antonello Muroni, della Presidente parrocchiale Maria Piga e del Presidente del Comitato di quartiere “PietraiAvvenire” Antonio Perino, che hanno premiato tutti gli atleti e gli accompagnatori. La manifestazione prevede, per onorare lo spirito sportivo e il comportamento corretto delle squadre, i premi speciali fair-play quest’anno assegnati a: Madonna del Rosario e San Giuseppe per il basket 8/11, San Paolo per il basket over 16, San Giuseppe e San Francesco per il calcetto 8/11, San Giuseppe Scout per il calcetto over 16, SS. Nome per volley 12/15 e N.S. della Mercede per volley over 16. Non solo sport nella grande festa del santo Patrono; venerdì 19 marzo nella chiesa di San Giuseppe alle ore 18:00 il Vescovo mons. Antonio Vacca, ha celebrato la messa solenne in presenza del Sindaco Marco Tedde, del Presidente del Consiglio Mario Conoci e dell’Assessore Antonello Muroni. Sabato 20 alle 21:00, balli e canti nella piazza del mercato della Pietraia, con i ritmi latino americani del Duo Marimba Band. Domenica 21 alle 17:00 ha avuto luogo la processione del Gremio dei falegnami con gli altri Gremi cittadini, che si è snodata per le vie del quartiere sulle note festose della banda musicale, e che si è conclusa con la messa solenne, celebrata dal parroco di San Giuseppe don Potito Niolu, in presenza del Presidente del Gremio dei falegnami Giovanni Balzani e del Vice-Sindaco Giancarlo Piras. Il tutto si è concluso con l’esibizione in piazza alle 20:30, del noto animatore Kiko Solinas, che ha fatto divertire i presenti con imitazioni e karaoke. L’augurio che tutti ci facciamo è che quest’importante festa, abbandonata con il passare degli anni, ed ora rivitalizzata dall’impegno dell’intero quartiere della Pietraia, possa inserirsi nel calendario degli algheresi, come una manifestazione da onorare nei prossimi anni, con sempre maggiore entusiasmo e partecipazione.

Giuseppe Manunta

Settimana sociale 2004 dell’Azione Cattolica

Tra il 7 e il 14 di febbraio, in tutta Italia, si sono svolte le attività proposte dall’Azione Cattolica Italiana nell’ambito delle cosiddette Settimane: momenti, cioè, in cui l’associazione tutta, intesa in senso unitario (e cioè sia a livello diocesano che a livello della comunione dei settori che la compongono) esce dagli schemi “usuali” della programmazione annuale per dedicare la sua attenzione ad altre tematiche.
Nello specifico della recente esperienza, il mese di febbraio è dedicato alla “Settimana Sociale”, per riflettere su argomenti più marcatamente sociali e sul ruolo che come laici di Ac e come associazione si può e deve assumere nel contesto della nostra realtà odierna.
Il tema indicato dal Centro Nazionale, la “Democrazia e società civile in Europa”, si è concretizzato in un programma diocesano che ha visto la collaborazione con l’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro e il Comune di Alghero ed il pieno coinvolgimento dei tre settori: ragazzi, giovani e adulti.
I primi, l’Acr, dopo un’attività apposita di studio sull’Albania (la storia, la realtà socio economica odierna, la vita dei bambini, etc.) proprio in questi giorni stanno completando una raccolta di fondi in favore dei bambini albanesi (attraverso la realizzazione di oggetti, pesche di beneficenza, etc), al fine di contribuire alla realizzazione degli impegni di solidarietà assunti a livello nazionale.
I giovani si sono incontrati nel pomeriggio di sabato 7. Forte della presenza di mons. Domenico Sigalini, vice assistente nazionale dell’Azione Cattolica, i partecipanti hanno riflettuto sul nostro futuro da cittadini europei: partendo dalle sollecitazioni sull’attuale realtà giovanile, infatti, si è cercato di tracciare il quadro dell’Europa che sognano i giovani di oggi. Il tema è stato affrontato anche attraverso il gioco “Chi vuol essere comunitario?” che, sulla falsariga del programma televisivo, ha coinvolto gli oltre cento partecipanti sugli stessi temi, anche se, ovviamente, in maniera più giocosa.
“Le radici cristiane dell’europa, tra democrazia e libertà” è stato il titolo del Convegno svoltosi domenica 8, sempre ad Alghero. Mons. Sigalini ha centrato il discorso sulle radici cristiane del nostro continente, al fine di approfondire il tema della cittadinanza democratica nelle sue diverse forme e nelle sue possibili implicazioni, indagare i percorsi possibili attraverso cui salvaguardare il nocciolo fondamentale della democrazia in una fase in cui «i processi di globalizzazione sconvolgono i rapporti internazionali e all’interno gli Stati nazionali» e, infine, riflettere sulle potenzialità e i limiti del processo di integrazione europea.
A livello nazionale, la Settimana Sociale ha avuto la sua conclusione con il XXIV Convegno Bachelet, svoltosi a Roma il 13 e 14 febbraio. Tante le presenze illustri, tanti spunti di riflessione e gli interrogativi, il tutto concluso in maniera significativa dalla Presidente nazionale, Paola Bignardi, che ha ricordato come “l’Azione Cattolica svolga pienamente il proprio compito di definire una sua responsabilità in questo tempo. È sempre più facile trovare comunità o persone anche molto impegnate, ma scarsamente interessate ai temi più vari e complessi. Allora, per l’Ac diventa basilare l’impegno cristiano radicato nella società in cui viviamo, con un interesse che si fa stile di vita, parola corale”.

Giuseppe Patta

Democrazia e società civile in Europa

L’Azione Cattolica s’interroga sul futuro dell’Europa e le sue radici cristiane.
Settimana Sociale, convegno diocesano Giovani/issimi e Adulti con mons. Sigalini.

ALGHERO – L’Azione Cattolica diocesana, in collaborazione con l’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro ed il Comune di Alghero, per inaugurare l’inizio della Settimana Sociale ha proposto, nei giorni 7 e 8 febbraio, un week-end dedito ad analizzare in che modo l’associazione, con i suoi componenti, si sente parte di un’Europa che assume molteplici varianti democratiche, nel suo aspetto governativo e sociale. Presso i locali dell’ex seminario è stato proposto, sabato pomeriggio, un incontro per giovani e giovanissimi sulla domanda-tema “Quale Europa sognano i giovani?”, in presenza del vice assistente nazionale mons. Domenico Sigalini. Proprio quest’ultimo ha dato inizio alla serata con una relazione discussa sul parallelismo: giovane nella sua comunità e giovane nella comunità europea. Il giovane di oggi vuole aprirsi alla multiculturalità europea e lo fa anche grazie al sistema telematico con comunicazioni interattive, ma trova difficoltà nell’uscire fuori dal proprio guscio che lo rende forte e competitivo in un ambito sociale abbastanza approssimativo, e ha paura di allontanarsi dalle sue radici ed incontrare difficoltà integrative. Bisogna perciò sviluppare una cultura dell’accoglienza basata sull’accettazione comune e sul ritrovato volume della collettività, una collaborazione guidata sempre dall’aspetto propriamente cristiano, che elabora le sue teorie sull’amore verso il prossimo ed il desiderio di raggiungere e concretizzare quell’intensa speranza di unità. I 4 sottogruppi hanno poi dato la possibilità al giovane, vero protagonista dell’evento, di esprimere la propria opinione e metterla in comunione con i propri coetanei, con un arricchente scambio di idee. Il giovane di AC vuole sviluppare la cultura democratica del rispetto reciproco e dell’uguaglianza, senza dimenticare quell’obiettivo di vivere la giovinezza “fino in cima”,affrontando la vita adulta, senza fuggirne. Gli stessi sottogruppi hanno poi partecipato al gioco denominato “EuroGame”, trasformandosi in 4 squadre che dovevano manifestare la loro conoscenza di leggi, date e strutture dell’Unione Europea… e non solo, dal momento che l’errore nella risposta era recuperabile dal Domandone, una trovata scherzosa per informare i “concorrenti” di ruoli e iniziative diocesane. Il tema è stato approfondito ulteriormente dal vice assistente nazionale, domenica mattina, che nel convegno “Le radici cristiane dell’Europa, tra democrazia e libertà”, ha centrato il discorso sulle radici cristiane del nostro continente, indagando sui percorsi possibili attraverso cui salvaguardare il fine democratico, in una fase in cui «i processi di globalizzazione sconvolgono i rapporti internazionali e all’interno gli Stati nazionali» e riflettendo sulle potenzialità e i limiti del processo d’integrazione europea.
I lavori si sono conclusi con la messa celebrata nella cattedrale di Santa Maria dal vescovo Antonio Vacca, in presenza di mons. Sigalini e dell’assistente giovani diocesano don Giampiero Piras. Anche i bambini dell’Acr, dopo un’attività apposita di studio sull’Albania (la storia, la realtà socio economica odierna, la vita dei bambini, etc.) proprio in questi giorni stanno completando una raccolta di fondi in favore dei bambini albanesi al fine di contribuire alla realizzazione degli impegni di solidarietà assunti a livello nazionale. Dobbiamo essere – dice la presidente diocesana Giovanna Casu – un’Azione Cattolica che si muove e “agisce” con i suoi mezzi e la sua volontà per il bene comune, che non si limita ad operare nel suo territorio, ma allarga i confini del suo amore, abbracciando tutti i popoli della terra ed illuminandoli con la luce di Cristo. A livello nazionale, la Settimana Sociale ha avuto la sua conclusione con il XXIV Convegno Bachelet, svoltosi a Roma il 13 e 14 febbraio. Tante le presenze illustri, tanti spunti di riflessione e gli interrogativi, il tutto concluso in maniera significativa dalla Presidente nazionale, Paola Bignardi, che ha ricordato come “l’Azione Cattolica svolga pienamente il proprio compito di definire una sua responsabilità in questo tempo. È sempre più facile trovare comunità o persone anche molto impegnate, ma scarsamente interessate ai temi più vari e complessi. Allora, per l’Ac diventa basilare l’impegno cristiano radicato nella società in cui viviamo, con un interesse che si fa stile di vita, parola corale”.

Giuseppe Manunta