Lettera conclusiva della presidente diocesana
La PEREGRINATIO MARIAE, promossa dall’Azione Cattolica Italiana con l’effige della Madonna di Loreto attraverso tutte le associazioni diocesane, è arrivata ad Alghero il 24 marzo.
E’ stata un’esperienza di fede e di preghiera che ha coinvolto molte persone: la Vergine di Loreto, icona dell’Incarnazione del Verbo, è venuta ad incontrarci nelle nostre case, per mostrarci in trasparenza il suo Figlio che si fa presente e vicino nella nostra storia quotidiana per salvarci.
Un piccolo gruppo, guidati da Don Giampiero Piras, assistente diocesano dei giovani di A.C., siamo andati a Castelsardo per ricevere la statua della Madonna di Loreto dalla diocesi di Tempio. Siamo quindi entrati nella nostra diocesi, festosamente accolti dalla comunità di Olmedo prima e Sa Segada (Loretella) subito dopo. Quindi giunti ad Alghero, nell’ex area Saica, con i sacerdoti e i numerosi fedeli lì convenuti, abbiamo cantato e pregato sfilando in processione verso la Cattedrale. In quel tratto la statua della Madonna di Loreto è stata portata e scortata da un picchetto del Corpo dell’Arma Aeronautica, che hanno voluto così rendere omaggio alla loro Patrona.
Nella sua omelia il Vescovo Monsignor Vacca, che ha presieduto l’Eucaristica, concelebrata dai parroci e dai sacerdoti della zona di Alghero, ha sottolineato il passaggio dell’effigie mariana nelle nostre case, durante la Quaresima, proprio in concomitanza con la festa liturgica dell’Annunciazione: il pellegrinaggio parla di una presenza, di un luogo abitato. Maria di Nazareth è la madre del creatore, grembo in cui si accese l’Amore, ma quella casa è anche il nostro cuore, l’intimo di ciascuno di noi, il tempio di Dio da cui l’A.C. vuole ripartire per rinnovare la sua esperienza dentro la Chiesa, per trovare il coraggio di far seguire allo statuto appena approvato scelte di novità che ci portino a proposte formative, che col Vangelo in mano, rispondono alle domande dell’uomo del nostro tempo e del nostro territorio.
La sera i giovani delle varie parrocchie hanno guidato la veglia con il Rosario, volgendo lo sguardo a ciò che la Santa Casa di Loreto significa per la nostra fede e per una testimonianza più radicale.
Il giorno dopo, 25 marzo, è stata per tutti noi un’esperienza indimenticabile: abbiamo accompagnato l’effige della Vergine di Loreto nei vari centri dove ci aspettavano i sacerdoti e gruppi di fedeli in preghiera.
Prima al Monastero, presso le nostre sorelle povere di Santa Chiara, dove sono convenuti i bimbi della scuola Materna di Monteagnese, che si sono stretti festosi attorno alla Madonnina.
Dopo una breve sosta di preghiera con Don Poddighe, nella sua abitazione, eravamo attesi nella casa di reclusione da Padre Tonino, dagli operatori e dai detenuti: una celebrazione densa di commozione proposta da chi, sperimentando sulla propria pelle il rifiuto, la condanna e l’emarginazione, intende percorrere un itinerario rinnovato verso la libertà interiore che si raggiunge sentendosi oggetto di misericordia e di perdono; questo hanno espresso le preghiere e i canti eseguiti con bravura e perfezione dal coro dei detenuti.
E poi negli ospedali, marino e civile: Maria accolta da fiaccole accese e da lumini, da canti e invocazioni, ma soprattutto Lei che si accosta premurosa e consola la sofferenza temporanea del corpo per far sentire il calore e il suo tenero abbraccio ai figli più deboli.
Ancora: alle case di riposo degli anziani di Sant’Agostino e al centro regionale, per far sentire la sua vicinanza e la presenza di Madre affettuosa a chi ha compiuto un tratto più o meno lungo della vita, per dissolvere le paure generate dalla solitudine e dalla fragilità di un corpo che ha conosciuto fatica e lavoro e che ora brama più attenzione e solidarietà.
E cosi giunge il momento del congedo dalla città di Alghero: la statua della Madonna di Loreto continua nella diocesi il suo pellegrinaggio.
Nel pomeriggio del 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, il simulacro della Madonna di Loreto giunge a Bosa, accompagnato dall’assistente dei giovani di A. C. don Giampiero Piras, dalla presidente diocesana sig,ra Giovanna Casu e dal gruppo di fedelissimi. Una grande folla di fedeli lo attende con una decina di sacerdoti vestiti degli abiti liturgici e i confratelli di varie parrocchie con le loro croci, nel piazzale antistante il nuovo ponte pedonale. Sono presenti anche il sindaco ing. Augusto Brigas con alcuni assessori e le autorità militari del luogo.
Dopo i riti di accoglienza eseguiti dall’assistente diocesano dell’A.C. mons. Antonio F. Spada, la processione si è avviata verso la cattedrale, gremita all’inverosimile, per la concelebrazione della S. Messa. Nell’omelia mons. Spada ha ricordato le vicende della casa di Nazareth in cui è avvenuta l’Annunciazione e che ora è conservata in parte, secondo la tradizione, nel santuario di Loreto. Ha poi affermato che l’Azione Cattolica, col pellegrinaggio del simulacro della Madonna attraverso le sedi diocesane dell’Italia, vuole mettere sotto la protezione di Maria il suo rinnovato impegno missionario per la rievangelizzazione dell’Italia, in un momento in cui l’egoismo, la disgregazione delle famiglie e la violenza sembrano prevalere sul bene. La giornata si è chiusa con la veglia serotina.
Il giorno seguente il simulacro della Vergine, accompagnato dai confratelli di S. Croce, ha visitato i centri bosani di educazione e di sofferenza. Ha sostato nel salone delle scuole elementari e in quelli delle materne, nella Casa del Cottolengo, nell’Ospedale “Mastino” e nella Casa di Riposo. Al rientro nella cattedrale il parroco ha recitato la Via Matris.
Nella mattinata del 27 il simulacro della Madonna, nel suo viaggio verso Sassari, ha fatto tappa a Macomer, nella chiesa di S. Pantaleo, ricevuto da mons. Pasquale Pintus e da una folla numerosa, che ha assistito alla concelebrazione della S. Messa. Quindi è partito per Sassari, accompagnato dai giovani della parrocchia, dove è stato accolto dall’Azione Cattolica del luogo.
Abbiamo voluto, come consiglio diocesano che la PEREGRINATIO MARIAE fosse un evento popolare nella nostra diocesi.
Ringraziamo il Centro Nazionale per l’iniziativa e tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione dell’evento: i sindaci e le amministrazioni Comunali di Alghero e di Bosa, i rispettivi Comandi delle Polizie Municipali, l’Arma Aeronautica Militare, la Confraternita della Misericordia e le Sasol Point n. 19 e n. 17, i giornali e la televisione locali. Ringraziamo in particolare i sacerdoti che hanno condiviso la proposta e ci hanno incoraggiato nella realizzazione, i presidenti A.C., le famiglie religiose e le comunità parrocchiali e infine il gruppo di fedelissimi, tra cui i capi scout che ci sono stati vicini e la famiglia Carboni, che hanno accompagnato ogni spostamento della statua. Alla Vergine di Loreto affidiamo il nostro impegno quotidiano per scoprire sempre più le radici della nostra fede e della solidarietà profonda con tutta l’umanità.
Giovanna Casu