POZZOMAGGIORE – Domenica 24 Maggio circa 500 tra ragazzi ed educatori dell’ACR diocesana si sono ritrovati nella splendida cornice della borgata di Fertilia per celebrare e festeggiare la Festa degli Incontri, il tradizionale appuntamento che segna la conclusione del cammino associativo. Tra le dodici parrocchie presenti, anche la nostra con 24 bambini e 11 educatori.
La giornata si è aperta con la celebrazione eucaristica presieduta dall’assistente don Franco Oggianu il quale, nell’omelia, ha esortato i ragazzi a conformarsi a Cristo – questo era il tema della giornata – chiedendogli «di darci la volontà di amare come lui ci ama, facendoci annunciatori e testimoni dello slogan di quest’anno: Gesù, ci basti tu!».
Significativo è stato il momento dell’atto penitenziale: un ragazzo per parrocchia ha deposto sull’altare un sasso a rappresentare la volontà di disfarci delle piccole e grandi difficoltà che ci impediscono di dare alla nostra vita la forma di Cristo e della pesantezza degli ostacoli che incontriamo sulla via della sequela; sassi che sono poi stati ricoperti da petali di fiori per testimoniare come dal dolore del pentimento può nascere la gioia.
Al termine della Messa si è snodata la marcia festante degli acierrini che con i loro canti, balli, urla e colori hanno rallegrato le vie adiacenti la chiesa di San Marco.
Successivamente ogni parrocchia ha presentato sul palco un oggetto che rappresentava la propria idea di conformazione a Cristo: le gambe per andare più spediti incontro al Signore; lo zucchero per mettere più gusto ed entusiasmo nell’annuncio del Vangelo; le tegole perché oltre a delle solide fondamenta la nostra casa spirituale deve possedere un’adeguata copertura così da preservare ciò che è custodito all’interno; le stelle perché nella notte buia dello sconforto possiamo sempre intravedere il sentiero che porta a Gesù, erano alcuni degli esempi.
La nostra associazione, invece, ha realizzato un portafoto a forma di libro: da un lato è stata collocata un’immagine di Gesù, modello al quale dobbiamo ispirarci, e dall’altra il volto di Edvige Carboni, una testimone della nostra comunità che ha speso tutta la sua vita proprio nell’intento di conformarsi a Cristo. Immagine, quest’ultima, che può essere rimossa e sostituita da quella dei ragazzi che si impegnano così a intraprendere o proseguire questo percorso di imitazione. Al termine gli stessi oggetti, ma di dimensioni più contenute, sono stati scambiati tra i ragazzi.
Nel pomeriggio bambini e ragazzi sono stati invitati a riflettere, tramite i giochi e le attività proposti negli stand, su specifici desideri: bellezza, preghiera, successo, amicizia e amore, pace, coraggio, generosità e impegno.
In particolare il gruppo degli educatori seiotto della nostra parrocchia ha allestito uno stand sul Desiderio di Gesù all’interno del quale i bambini, novelli samaritani, attraverso un percorso ad ostacoli erano stimolati ad essere solidali verso chi si trovava in difficoltà. E la volontà di farsi prossimi verso i fratelli meno fortunati è stata espressa, alla fine, dall’impronta del pollice lasciata sul grande cartellone che raffigurava Gesù che si intratteneva con i bambini, suoi prediletti.
Lo stand degli educatori noveundici, invece, aveva come tema la bellezza, declinata nelle tre forme del creato, dell’uomo e di Dio.
In conclusione la Festa si è dimostrata, ancora una volta, una preziosa occasione per i ragazzi per respirare la dimensione diocesana della grande famiglia dell’Azione Cattolica alla quale hanno deciso di appartenere; e per gli educatori motivo per incontrare i tanti amici che condividono, seppur nelle diverse realtà, lo stesso progetto e i medesimi ideali.
Davide Meloni
Quest’anno associativo noi educatori di ACR siamo stati invitati ad accompagnare i ragazzi alla ricerca del loro desiderio più grande. Partendo dall’etimologia della parola (de-sidus = mancanza di una stella) abbiamo cercato di far capire loro come nella vita si abbia bisogno di coltivare desideri che facciano guardare in alto, alzare lo sguardo verso il cielo, alla ricerca della stella polare che ci guidi.
Oggi, dopo un anno di intenso lavoro, ci domandiamo: siamo riusciti nell’intento?
Ci siamo accorti che i ragazzi chiedono di sentirsi riconosciuti per quello che sono, con la loro storia, le loro passioni, i loro errori e i loro sogni; ciò che abita in essi è il desiderio di sentirsi amati.
In cuor nostro ci auguriamo di aver amato ciascuno di loro come Gesù ama noi.
Siamo rimasti colpiti dal loro contagioso entusiasmo e dalla loro voglia di esserci.
Il loro impegno (molti di essi dopo l’ora di catechismo erano contentissimi di fermarsi per un’altra ora e mezza a Santa Croce) è stato per noi un motore che ci ha spinto ad andare avanti con fiducia e voglia di fare.
Per questo alla fine dell’anno vogliamo dire GRAZIE a tutti i ragazzi dell’ACR; GRAZIE alle loro famiglie che ce li hanno affidati.
Lasciandoci per la pausa estiva vogliamo ricordare loro di continuare a dire sempre al Signore: «Mi Basti Tu!». E’ il nostro atto di fede… è Dio il nostro desiderio più grande.
Giorgia Piga