POZZOMAGGIORE – Erano tantissimi, più di 1500, i bambini e i ragazzi che il 7 maggio scorso hanno celebrato ad Alghero il loro giubileo diocesano, provenienti da quasi tutte le parrocchie della diocesi (68 erano di Pozzomaggiore).
Tutti i gruppi si sono ritrovati ai giardini pubblici per l’iscrizione e il deposito degli zaini nelle scuole elementari. Da qui poi è partito il lungo corteo per alcune vie della città, scandito dai canti dei ragazzi e da tre momenti di preghiera. La marcia è terminata nella chiesa di San Giovanni Bosco, rivelatasi poi insufficiente a contenere l’enorme afflusso di “pellegrini”.
Qui il Vescovo mons. Antonio Vacca ha officiato la Santa Messa, ricordando ai tanti presenti l’esempio dei tre giovanissimi pastorelli di Fatima Lucia, Francesco e Giacinta. Questo forse per ricordare a tutti i presenti che il 12 e il 13 maggio il Santo Padre si sarebbe recato proprio a Fatima per beatificare Francesco e Giacinta, morti giovanissimi. Nonostante la loro giovane età hanno saputo far maturare quel germe di santità che è proprio di ogni cristiano e in particolare per loro che avevano avuto il conforto e la forza direttamente dalla Madonna che era loro apparsa per diverse volte. E’ bene ricordare che proprio in questa occasione il Santo Padre ha voluto rivelare il così detto “terzo segreto di Fatima” che riguardava proprio la sua persona.
Un altro momento significativo del giubileo dei ragazzi è stato durante l’offertorio quando ciascun bambino ha offerto 1000 lire per la riduzione del debito dei paesi poveri. Terminata la Messa ci si è diretti, sempre in corteo, ai giardinetti per consumare il pranzo al sacco e per ritemprarci all’ombra degli alberi dal grande caldo che invadeva la città catalana.
Nel primo pomeriggio sono iniziate le attività: i ragazzi delle elementari hanno dovuto correre, disegnare, ballare e cantare per superare le prove proposte all’interno dei vari stand allestiti ai giardini pubblici, per poter poi riuscire a comporre il grande puzzle del giubileo. I ragazzi delle medie invece hanno partecipato ad una caccia al tesoro per tutte le chiese della città.
Al termine dei giochi ci si è ritrovati davanti al palco, allestito all’esterno dei giardini, per ballare e cantare gli inni ACR e non solo quelli.
Al termine di questa intensa e anche faticosa giornata superata in modo non sempre facile ed agevole da parte di tutti i ragazzi convenuti a causa della stanchezza accumulata in particolare nella seconda parte della giornata, ci si è ritrovati stanchi, ma felici davanti al pullman che attendeva per riportarci a Pozzomaggiore, certi che il ricordo di giornate come queste resteranno certamente a lungo impresse nella memoria di tutti i partecipanti.
Un mare di giovani invade Fertilia – Giubileo diocesano dei giovani
POZZOMAGGIORE – “Ti ringrazio mio Signore, non ho più paura…”: è stato questo l’inno che ha scandito l’incontro svoltosi a Fertilia il 9 Aprile per celebrare il Giubileo diocesano dei Giovani.
Cinquanta giovani di Pozzomaggiore si sono uniti a circa seicento provenienti da tutta la diocesi; un gran numero di persone quindi che non si è fatta scoraggiare da una fitta pioggia che, nonostante abbia sconvolto il programma della giornata, è stata salutata come un dono del Signore data la siccità che minaccia la nostra Sardegna.
Il pellegrinaggio che doveva svolgersi da Alghero a Fertilia è stato fatto simbolicamente per le vie di Fertilia. Durante il tragitto verso la chiesa di San Marco abbiamo pregato, ringraziato e cantato al Signore. Oltrepassata la Porta, segno del “passaggio” ad una vita nuova, ci siamo preparati per la celebrazione eucaristica, durante la quale sua Eccellenza Mons. A. Vacca si è rivolto a noi giovani con parole di speranza perché il Giubileo non e nient’altro che questo: un tempo che ci è stato offerto per riflettere sulla venuta di Gesù nel mondo, per capire che non siamo soli, che non è mai troppo tardi per ricominciare una vita nuova, una vita nuova con Gesù. Lui non guarda al passato, non giudica noi giovani come fanno gran parte degli adulti; Lui sa come siamo fatti veramente e sa che nonostante i nostri errori, anche i più gravi, abbiamo tanto amore da offrire e per questo motivo continuerà a darci fiducia ogni giorno per sempre.
Dopo questo intenso momento di spiritualità, tutta la gioia è esplosa; nel pomeriggio per le strade di Fertilia rallegrate dai canti, dai balli di tutti noi uniti dalla stessa voglia di fraternità, e verso sera durante l’esibizione di Chieffo, famoso cantautore di brani religiosi (io non sono degno, la tenda, il Signore ha messo un seme ecc.).
Abbiamo concluso la giornata pregando “siamo qui sotto la stessa luce, sotto la sua croce, cantando ad una voce: è l’Emmanuel…” le belle parole dell’inno della GMG che ci accompagneranno a Roma per l’incontro con il Santo Padre.
Barbara Piga
Un evento eccezionale!!
POZZOMAGGIORE – Martedì 21 Dicembre 1999 è successa una cosa strepitosa per il nostro piccolo paese. Non lo sapevate!?!
I discepoli di Emmaus vi direbbero “Ma siete cosi forestieri da non sapere quello che è successo ad una ragazza di Pozzomaggiore?”
Incredibile! E’ stato l’avvenimento del millennio: uno di quelli che, come dice il parroco, “capita ogni 2000 anni”.
Giubileo… porta santa…cenoni, feste…. niente di tutto ciò. Qualcosa di più! Una ragazza dell’Acr, Chiara Sotgiu è stata sorteggiata per far parte di un gruppo di 30 ragazzi Acr che da tutta Italia sono stati ricevuti in udienza dal Papa. Sembra poco, ma non lo è! E’ la prima volta che un ragazzo ACR del nostro paese viene sorteggiato, e pensate a livello diocesano erano solo 2. Chissà quando ricapiterà una simile scelta fra le tante diocesi d’Italia e quando tra le diverse parrocchie diocesane sarà risorteggiata Pozzomaggiore, forse fra altri “2000 anni”.
Facciamo adesso qualche domanda a Chiara, che accompagnata dalla madre e dalla responsabile diocesana Acr, si è recata a Roma per questo incontro.
– Come è avvenuto l’incontro col Papa?
L’abbiamo aspettato alle ore 12 in Vaticano, in una stanza grande con tanti affreschi con al centro una sedia bianca sopra un rialzo. Quando è entrato il Papa abbiamo cantato una canzone che diceva “1-2-3-4-5-6 CIAO” e Lui ha risposto “7-8” con un grande sorriso.
– Che cosa hai provato?
Ero tranquilla ma tanto contenta, come tutti gli altri e in silenzio abbiamo ascoltato il Papa.
– Cosa ti ha detto?
Ci ha parlato del grande giubileo del 2000, e ci ha raccomandato di pregare tanto perché le preghiere dei bambini hanno più valore. Ci ha esortato a pensare ai bambini meno fortunati e ci ha detto di portare pace e gioia a tutto il mondo. Alla fine ha benedetto due tortorelle che faranno il giro delle diocesi d’Italia per finire ad Assisi nel 2001, per l’incontro di tutti i giovani.
– Qual’è stato il momento più bello che non dimenticherai?
Quando abbiamo portato i doni al Santo Pontefice, Lui mi ha toccato i capelli e mi ha baciata e mi ha regalato una targhetta dorata con Maria, Giuseppe e Gesù.
– Che cosa vorresti dire ai tuoi amici dell’ACR?
E’ stato tanto bello vi avrei voluto tutti con me. Il Papa ha detto di salutarvi tutti.
Ringraziamo Chiara per la disponibilità e a tutti gli acierrini e non un grande arrivederci e … al prossimo evento strepitoso.
Tony Calaresu
Insieme per cercare la gioia che c’è – La festa del Ciao dell’ACR
POZZOMAGGIORE – Già da ottobre i fanciulli e i ragazzi dell’acr hanno iniziato il cammino che li porterà a vivere, con rinnovato spirito ed entusiasmo, il giubileo del 2000; cammino scandito dallo slogan “Ti racconto una grande gioia”. Per poter annunciare agli altri la gioia di questo anno di grazia, i ragazzi si sono impegnati, per tutto il mese del ciao, a scoprire e gustare la gioia che è in loro e attorno a loro, come segno evidente dell’amore di Dio.
Si sono poi ritrovati tutti insieme domenica 28 novembre per celebrare la Festa del Ciao. Durante la Santa Messa i ragazzi hanno espresso il desiderio di mettersi in cammino verso Gesù, offrendo nell’offertorio quelli che erano gli oggetti degli antichi pellegrini: la mantella, il bastone, le conchiglie, la borraccia, i sandali e il cappello, perché trasformati e purificati, possano giungere alla meta dove desiderano andare.
Al termine della celebrazione hanno ricevuto dal parroco il mandato di pellegrini.
Il pellegrino è un missionario; le sue strade conducono in tutto il mondo. Come Gesù non può mai fermarsi perché deve raccontare a tutti gli uomini la storia dell’Amore di Dio che dona al mondo Suo Figlio per salvare tutti i popoli.
La giornata è proseguita a S. Croce. Durante la mattinata ciascun gruppo ha presentato i lavori svolti durante il mese del ciao. I giochi e la musica, poi, hanno accompagnato i ragazzi fino all’ora del pranzo. Nel pomeriggio, invece, tutti i fanciulli sono stati impegnati nella costruzione e decorazione di una grande porta, a imitazione di quella Santa, attraverso la quale anch’essi saranno invitati ad entrare.
L’augurio che noi educatori rivolgiamo ai ragazzi è che possano contagiare, con la loro allegria, tutte le persone che hanno vicino, testimoniando, in maniera ancora più decisa, che la gioia vera nasce dallo scoprirsi ricchi di doni da condividere con gli altri.
Gli educatori ACR
Ricordando dott. Angelico Fadda
POZZOMAGGIORE – La data del prossimo 19 luglio non può rimanere anonima o passare inosservata in seno alla nostra Parrocchia: è il giorno anniversario in cui fu ammesso alla celebrazione della Liturgia celeste nella casa del Padre, il compianto Sacerdote dott. Angelico Fadda, Padre spirituale della nostra Comunità in Pozzomaggiore dal 1927 al 1974.
A 25 anni esatti dalla sua scomparsa, “è veramente cosa buona e giusta” rievocare la figura di questo sacerdote, zelante pastore, vero maestro nella scienza di Dio, guida spirituale per diverse generazioni che a lui sono debitrici della propria formazione cristiana e non solo, perchè dott. Fadda fu il propugnatore ed il sostenitore anche di tante iniziative a carattere sociale e politico; sotto la sua guida, Pozzomaggiore divenne in Sardegna il centro propulsore dell’Azione Cattolica. Uomo di grande carisma, godeva della stima di tutti i suoi parrocchiani che ne ricordano la figura ascetica, gli atteggiamenti di autentico “uomo di Dio” e di padre incomparabile. La sua attività sociale, unita agli insegnamenti della Chiesa e del vangelo, non fu sempre compresa, ma dott. Fadda, pur in mezzo a critiche ed ingratitudini, continuò intrepido a lavorare sino alla fine dei suoi giorni; per altro lo spirito di preghiera e di servizio di cui offrì incomparabile esempio e il costante, fermo richiamo ai genuini valori cristiani, suscitarono nel clero e nei fedeli un ossequio ed una venerazione che, a 25 anni dalla sua scomparsa, non cessano di essere vivi e freschi.
Dott. Fadda era, per antonomasia, “su vicariu”, colui che sostituiva e rappresentava in mezzo alla Comunità Cristo Buon Pastore, sempre disponibile a confessare e ad ascoltare chi aveva bisogno di conforto e di incoraggiamento, laici, sacerdoti o vescovi che fossero; sì, anche i vescovi, di cui sarebbe stato confratello nell’episcopato se non avesse tanto amato la Comunità parrocchiale di San Giorgio in Pozzomaggiore da cui non volle mai allontanarsi.
A lui il nostro paese deve la costruzione del caseggiato di Santa Croce che fu ed è sede di incontri e di lavoro, il cinema nell’immediato dopoguerra, la prima Scuola media, la creazione di un laboratorio di taglio e cucito, l’avvio di tante ragazze alla professione di infermiere, l’istituzione delle conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli con il loro peculiare spirito di carità e di assistenza alle persone più bisognose, la creazione di una fabbrica di oggettistica in ceramica, l’istituzione di colonie montane, l’apertura di una casa del fanciullo e la fondazione di un pensionato ad Alghero e tanto altro ancora.
Di lui si potrebbe parlare all’infinito, ma a farlo più diffusamente sarà un libro che l’On. dott. Giuseppe Masia ha promosso ed economicamente sostenuto; l’opera, curata dal Prof. Ernesto Madau con la collaborazione di don Pier Paolo Calaresu, riporta diverse testimonianze su dott. Fadda ed una ricca fotodocumentazione; nella settimana antecedente il giorno della commemorazione, il libro verrà gratuitamente distribuito in ogni famiglia a perenne ricordo dell’opera e dell’azione pastorale di don Angelico.
Lunedì 19 luglio, alle ore 18.30, avranno inizio le celebrazioni: in parrocchia, dopo un breve messaggio del Sindaco, ci sarà la Santa Messa cui interverrà S.E. Mons. Angelo Palmas, già Nunzio Apostolico e Arcivescovo titolare di Vibiana. Al termine della celebrazione Eucaristica, nell’atrio della Chiesa, a nome della Comunità Parrocchiale e come segno di imperitura riconoscenza a don Angelico, verrà scoperta una lapide commemorativa, in marmo. Ci si sposterà quindi fino all’imbocco dell’attuale Via Chiesa che porterà quel nome sino a quel giorno, in quanto la Giunta Comunale ha decretato di intitolarla a dott. Fadda; qui verrà scoperta dal Sindaco la nuova targhetta.
Le varie associazioni e Comitati religiosi, l’Azione Cattolica, i giovani che non hanno conosciuto don Angelico, tutti coloro che ne hanno apprezzato gli insegnamenti, l’intera Comunità, tutti, senza eccezione, sentiamoci in dovere di ritrovarci insieme per ricordare un illustre figlio del nostro paese e ringraziare Dio per il dono di un sacerdote che, in 47 anni di servizio pastorale, si è fatto tutto a tutti.
Ernesto Madau