Approvato lo Statuto dell’Azione Cattolica della diocesi di Alghero-Bosa

Esso codifica in norme e regolamenti la ricchezza e la vivacità della realtà associativa diocesana, ponendosi come un tassello, pure importante, di un cammino ancora in evoluzione, che testimonia l’appartenenza alla Chiesa e all’Azione Cattolica di tutti i laici di Ac della Diocesi di Alghero – Bosa

ALGHERO – L’Azione Cattolica della diocesi di Alghero – Bosa, domenica 16 gennaio 2005, ha approvato il suo atto normativo. Riuniti in assemblea straordinaria a Bosa, infatti, i delegati delle 26 parrocchie dove l’Ac è presente nei nostri territori, hanno provveduto all’approvazione definitiva di quello che può essere considerato a tutti gli effetti come lo Statuto dell’azione Cattolica della diocesi di Alghero – Bosa.
Durante l’assemblea, la Presidente diocesana prof.ssa Giovanna Casu e il dott. Giuseppe Patta, che ha materialmente curato la stesura dell’atto, hanno più volte sottolineato l’importanza dello strumento, che una volta ricevuto il parere di conformità dal Centro Nazionale, consentirà all’associazione diocesana di diventare soggetto giuridico.
L’Atto Normativo disciplina la composizione, le modalità di formazione, la specificità delle funzioni dell’Associazione diocesana di Alghero – Bosa e il funzionamento dei suoi organi, fermi restando i principi indicati dallo Statuto Nazionale dell’Azione Cattolica, di cui l’Atto è espressione ed estrinsecazione.
Esso codifica in norme e regolamenti la ricchezza e la vivacità della realtà associativa diocesana, ponendosi come un tassello, pure importante, di un cammino ancora in evoluzione, che testimonia l’appartenenza alla Chiesa e all’Azione Cattolica di tutti i laici di Ac della Diocesi di Alghero – Bosa. Un momento importante di un processo di riflessione che ora starà agli associati vivere nella pienezza di tutte le prospettive aperte, cogliendo gli spunti e le proposte offerti dalla discussione e dallo studio della realtà associativa. Merita menzione il preambolo, che racchiude la storia, il presente e il futuro dell’Ac diocesana: “L’Azione Cattolica della Diocesi di Alghero – Bosa nasce formalmente, in tale veste, nel 1986, anno della fusione delle due diocesi di Alghero e Bosa nell’unica attuale diocesi. Fin dall’origine, i laici di Ac hanno interpretato lo sforzo verso una reale unificazione della realtà diocesana, vivendone con entusiasmo e impegno le difficoltà e le potenzialità, in stretta comunione con la gerarchia e vera interprete delle istanze di questa.
Un cammino lungo e complesso, che nel corso degli anni ha visto l’associazione impegnata nell’obiettivo di vivere l’esperienza associativa con vero spirito unitario, perseguendo l’equilibro tra l’esigenza di valorizzare le tradizioni, le culture e le peculiarità dei vari centri e delle stesse zone pastorali e, nel tempo stesso, collocare le differenze sul piano della comunione, valorizzandole all’interno, tra i soci e le loro comunità, e all’esterno, nella comunità civile”

Format Giovani d’Azione Cattolica

A Nuoro l’incontro regionale per discutere il nuovo Progetto Formativo

Nuoro – Come previsto sul campo nazionale, anche la Sardegna ha avuto l’importante compito di discutere, insieme ai rappresentanti Giovani d’Azione Cattolica nazionali, il nuovo Progetto Formativo che costituirà le basi del futuro dell’associazione. Il tutto è avvenuto Domenica 19 Dicembre a Nuoro, presso i locali del seminario, in compagnia di Ilaria Vellani, viceGiovani nazionale d’AC, don Giorgio Bezze, assistente nazionale del Settore Giovani, e Mario Sedia, membro dell’Equipe nazionale Giovani. Erano presenti all’incontro formativo, solo 4 diocesi delle 10 presenti in Sardegna: Alghero-Bosa, Lanusei, Oristano e Nuoro, con i rispettivi responsabili e membri d’equipe. La mattinata di lavori, che si è aperta con la messa celebrata dall’assistente Giovani di Nuoro don Bernardo, ha visto una prima analisi del lavoro fatto dalla diocesi nel triennio passato, dove è emerso un cammino formativo pressoché comune verso il Pellegrinaggio di Loreto, nonché verso lo sviluppo delle tematiche proposte dal Centro Nazionale. La nostra diocesi in particolare ha manifestato una particolare attenzione verso il campo vocazionale, voluta fortemente dal nostro vescovo, in seguito all’ordinazione di 4 giovani sacerdoti, sui quali l’Azione Cattolica scommette molto. Inoltre si è parlato dell’impegno per la preparazione delle Settimane, particolarmente incentrato sulle settimane della Carità e sulla settimana Sociale, che ha visto la presenza di importanti personaggi dell’AC Nazionale. Dopo quest’importante scambio di esperienze organizzative, nel pomeriggio si è parlato, grazie agli interventi dei tre responsabili nazionali, del Progetto Formativo, protagonista dell’incontro. Il progetto formativo presenta il titolo “Perché sia formato Cristo in voi” diretto soprattutto verso gli educatori dell’associazione, e si propone di essere un modello da seguire nella formazione a quest’incarico educativo, d’importanza basilare. La Vellani ha puntualizzato che la formazione è stata pensata e progettata per ogni singola necessità, in modo da essere ben ancorata ai problemi del territorio e con un orientamento missionario, voluto dai vescovi di tutta Italia. Mario Sedia ha invece descritto il pensiero educativo sulla base di una facile sigla l’IFRE, dove si pensa all’Interiorità, alla Fraternità, alla Responsabilità e all’Ecclesialità. L’Interiorità richiama un concetto pressoché personale e spirituale, dove il membro d’AC deve crescere secondo una libertà di coscienza, una libertà che gli permette di trovare una forza interiore che deve mettere a disposizione con gli altri seguendo il modello della Fraternità; una volta concretizzati questi due passaggi importanti, l’appartenente all’Azione Cattolica consolida la propria “identità” di cristiano. La Responsabilità dev’essere messa in atto secondo una singolarità che diventa pluralità, perché è una scelta che si condivide con la comunità e l’Ecclesialità rappresenta il progetto evangelizzante dell’Associazione, subordinato alla Chiesa, madre dell’Azione Cattolica, e su questo punto – afferma don Giorgio – si deve agire in piena collaborazione con Vescovi e Sacerdoti. Altro tema trattato dal Progetto Formativo è quello della fascia dei ragazzi dai 18 ai 20 anni, fase della vita impiegata sulle scelte future e sempre più confusa a causa delle molteplici apparenze proposte dalla società. La formazione del giovane deve inoltre andare pari passo con la testimonianza e l’accompagnamento del settore Adulti, conoscitore di una profonda regola spirituale e fonte di esperienza per le nuove generazioni. L’azione pratica dev’essere, infine, finalizzata su un servizio inteso non tanto come messa in pratica degli insegnamenti ricevuti, ma come vero e proprio mezzo di formazione personale. Il Centro Nazionale ha poi comunicato le date di un campo scuola che si terrà dal 25 al 27 febbraio 2005, nelle città di Pavia, Fiesole e Lamezia Terme diretto verso i Giovani con un’età compresa tra i 18 e i 20 anni, e dei due campi per responsabili diocesani e membri d’equipe che si terranno dal 28 luglio al 1 agosto e dal 1 al 6 agosto in località ancora da definire.

Giuseppe Manunta

Rinnovo consiglio parrocchiale di AC

POZZOMAGGIORE – Domenica 12 dicembre 2004 alle ore 15.00 nei locali di Santa Croce a Pozzomaggiore, si è svolta l’assemblea Parrocchiale dell’Azione Cattolica per l’elezione del nuovo Consiglio Parrocchiale.
All’assemblea, ha partecipato l’assistente e la Presidente Diocesana Dott.ssa Giovanna Casu che ha ricordato il valore dell’adesione all’Azione Cattolica nella chiesa e l’impegno quotidiano ai valori della comunione, missione e contemplazione richiamati dal Papa come i pilastri della nostra associazione.
Il Presidente ha illustrato le modalità per il rinnovo del Consiglio, e ha eletto come segretaria delle elezioni Donatella Corongiu. Ad ogni associato di età superiore ai 14 anni è stata consegnata una scheda per il voto nella quale indicare i nomi del presidente, responsabile adulti, giovani e ragazzi.
Erano presenti 32 aderenti appartenenti ai settori adulti e giovani.
Dai risultati dello scrutinio è emerso quanto segue: Antonio Calaresu, presidente; Lidia Alasia, responsabile adulti; Daniele Santona, responsabile giovani; Davide Meloni, responsabile ACR.
I nuovi eletti hanno nominato su proposta del presidente neo-eletto Francesca Poddighe, segretaria del Consiglio e Giuseppina Manunta, tesoriera.
Vengono, pertanto, presentati al parroco e assistente i nominativi perché li proponga, tramite la Presidenza Diocesana, all’Ecc.mo Vescovo Diocesano.

Non c’è muro che ci tenga!

Sabato 06 Novembre il MSAC festeggia l’Oktober-Fest 2004

ALGHERO – Si terrà Sabato 06 Novembre 2004 alle ore 16:00, presso l’Auditorium del Liceo Scientifico “E.Fermi” di Alghero, l’incontro-festa organizzato dall’equipe diocesana del Movimento Studenti d’Azione Cattolica, che propone come tema “Non c’è muro che ci tenga!”. All’interno dell’ambiente scolastico sono tanti i muri che si vengono a creare, muri fatti di carta, dove ci si disegna, ci si scrive e sui quali si gridano le proprie idee; muri che, se si focalizzano da vicino, prendono voce ed esprimono sentimenti di ogni genere. Chi pensa che i muri non siano in grado di proferire verbo, cade in errore: non solo hanno imparato a parlare, ma persino a cantare e a suonare. Ci sono i muri virtuali, quelli che mettono in evidenza le differenze tra gli individui, quelli che creano le difficoltà nel vivere serenamente la carriera scolastica, quelli che creano l’emarginazione, che son stati creati da persone e da persone possono essere abbattuti. Alcune volte questi stessi muri assumono una connotazione positiva, diventando vere e proprie linee di confine: “Dove finisci tu, inizio io”, dimenticandoci che coloro che si trovano dietro al muro, son persone come noi, con uguali diritti e uguali doveri. Quanti sono i muri sui quali camminiamo? Muri non costruiti da noi, ma che sono così comodi! Quando cade un muro non fa rumore, ma può far male, proprio perché ci sono muri che possiedono pareti trasparenti, e non si può fingere di vedere cosa c’è di là, dall’altra parte, e se dall’altra parte c’è il nostro metterci in discussione, allora diventa ancor più necessario tener alzato quel muro. Questi muri di paura, nascono per timore di essere giudicati dagli altri, paura di uscire da un altro gruppo i cui muri possono essere il proprio modo di vestirsi, di atteggiarsi, di fumare, di bere… e viceversa si ha paura di esser paragonati a quelli che… di perdere la propria fama di bravi ragazzi, di ragazzi di Chiesa e di Parrocchia. Perché abbattere un muro mette in gioco qualcosa: entrambi devono perdere qualcosa per costruire qualcos’altro. E noi cosa siamo disposti a fare? Vogliamo continuare a guardare impassibili o vogliamo agire per migliorare la situazione?
Questi ed altri temi verranno trattati dagli studenti delle scuole medie superiori della nostra diocesi, durante l’Oktober-Fest 2004 dell’MSAC, che vede protagonisti tutti i membri del sistema scolastico: dai Presidi al personale ATA, dai rappresentanti d’Istituto ai professori, e ovviamente gli studenti, il vero motore della scuola. La serata prevede la partecipazione di un professore delle superiori, che analizzerà l’argomento dall’altra parte della cattedra, e dell’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Alghero Antonello Muroni. Questi interventi serviranno poi come spunto per il successivo dibattito. Il tutto si concluderà con la festa organizzata dall’equipe diocesana MSAC.

L’equipe MSAC

L’AC a Loreto… Semplicemente Sì!

ALGHERO – Si è svolto a Loreto, dal 1 al 5 settembre il Pellegrinaggio-Festa Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana; dalla Diocesi siamo partiti in 270, tra cui 48 giovani, 26 acierrini e 42 adulti della nostra parrocchia.
Ognuno aveva nel suo zaino le proprie aspettative, i desideri, le paure, i dubbi di fede, ma il pellegrinaggio crediamo sia stato per tutti una grande occasione per fare un inusuale esperienza di incontro con noi stessi, con Dio e con gli altri.
A Loreto è venerata la casa di Nazareth, e il tema dell’incontro “SEI Tu la Dimora di Dio”, ci ricorda il mistero dell’amore di Dio, il cui progetto ha trovato accoglienza nel sì di Maria. “Andiamo a Loreto per accordarci sulla nota del si: sì alla vita vissuta nella fiducia. Il si è la nota di Maria; la nota della speranza e dell’amore.” ha sottolineato la Presidente Nazionale dell’AC, Paola Bignardi.
Siamo partiti per Loreto con la consapevolezza di fare un’esperienza particolare, non una parentesi della nostra vita, ma un momento vero di vita!
Non sono mancati i disagi, d’altronde quando i numeri in gioco sono così alti (eravamo circa 250 mila pellegrini) la macchina organizzativa non può essere perfetta, e nello zaino di un provetto pellegrino non può mancare una buona dose di spirito di adattamento! Così, con il sorriso sulle labbra e un pizzico di ironia, è stato facile superare le difficoltà incontrate e la fatica, che sono state archiviate non come un macigno insopportabile, ma come un qualcosa in più da raccontare e che, anzi, ha reso più significativo il nostro essere in pellegrinaggio. Ciascuno di noi è stato per l’altro una Dimora accogliente, disponibile e responsabile! Nella piana di Montorso, ad un certo punto, uno dei ragazzi più piccoli della nostra comitiva parrocchiale ci ha confidato: “non pensavo di trovarmi così bene! I ragazzi più grandi mi hanno accolto benissimo”. Queste parole le portiamo nel nostro cuore, perché testimoniano chiaramente l’unità, l’armonia e la gioia che regnava nel nostro gruppo, e ce le portiamo dietro come eredità preziosa da condividere in parrocchia e in diocesi anche con chi non era presente.
Loreto è stata occasione di diocesanità, per trovare o ritrovare in AC l’esperienza che rende più ricco il cammino, condividendolo con tanti altri giovani pellegrini della diocesi. È la vicinanza con l’altro che fa il clima della festa, è pregare, ballare ed emozionarsi insieme che fa sentire dentro quello che sta succedendo ed è questo che si ricorda. Si sono consolidati i rapporti tra chi già si conosceva e sono nate nuove amicizie.
Loreto è stata anche esperienza di unitarietà, caratteristica dell’AC! C’erano i ragazzi dell’ACR, i giovani e gli adulti, a condividere, ciascuno nella sua specificità, questa esperienza. Come una grande famiglia, riuniti intorno al Papa.
La celebrazione Eucaristica ha concluso il grande evento organizzato dall’Azione Cattolica, festa di missionarietà per tutti i laici (accanto ai soci dell’AC c’erano anche i rappresentanti di molte altre aggregazioni laicali). Una festa “macchiata” dal dolore per le vittime di Beslan e di tutte le guerre del mondo (ricordate al momento della preghiera dei fedeli e durante l’Evento Giovani), ma rischiarata dall’esempio coraggioso di Alberto Marvelli, Pina Suriano e Pedro Tarrés, che il Papa iscrive all’inizio della celebrazione nell’albo dei beati: due laici e un assistente di AC, modelli di santità per i 250mila presenti nella Piana di Montorso. Ci piace ricordare le parole che il Papa ha rivolto a tutti noi a conclusione dell’Angelus, lì, a Montorso:”Carissimi vi invito a rinnovare il vostro sì e vi affido tre consegne.
La prima è contemplazione: impegnatevi a camminare sulla strada della santità, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, unico Maestro e Salvatore di tutti.
La seconda consegna è comunione: cercate di promuovere la spiritualità dell’unità con i Pastori della Chiesa, con tutti i fratelli di fede e con le altre aggregazioni ecclesiali. Siate fermento di dialogo con tutti gli uomini di buona volontà.
La terza consegna è missione: portate da laici il fermento del Vangelo nelle case e nelle scuole, nei luoghi del lavoro e del tempo libero. Il Vangelo è parola di speranza e di salvezza per il mondo.
La dolce Madonna di Loreto vi ottenga la fedeltà alla vostra vocazione, la generosità nell’adempimento del dovere quotidiano, l’entusiasmo nel dedicarvi alla missione che la Chiesa vi affida!”. Un impegno, come ha sottolineato il nostro caro Vescovo durante la recente Assemblea diocesana, da vivere nella quotidianità: “Lo spirito del pellegrinaggio deve durare tutta la vita, anche con il condimento della penitenza. In tutta la vita dobbiamo dire un Sì grande e significativo. Occorre ripartire dalle origini: dal SI di Maria. Il pellegrinaggio ha avuto inizio e si è concluso ma ogni momento della vita deve essere un camminare insieme verso il Si della Madonna, quel si che ci orienta e ci accoglie. Nessuno potrà impedirci di testimoniare nel quotidiano la nostra fede. Se faremo questo saremo Santi. Siate disponibili al dialogo con tutti i membri della comunità. Le diversità diventano ricchezza se coniugate nella comunione”.
Loreto è stato un modo davvero “particolare” per iniziare il nuovo anno associativo con una carica e un entusiasmo che solo certe testimonianze e certe esperienze possono dare! Occasione per scoprire o ricordarci che non siamo mai soli nella vita, e che il cristiano è prima di tutto un testimone di gioia e di condivisione, per affrontare con fiducia tutte le difficoltà che incontriamo!!
Spetta ora a ciascuno di noi vivere a pieno questo mandato, trasformarlo in vita con il nostro semplice Sì, e portarlo nella società con la nostra originalità e sensibilità, da laici impegnati nel quotidiano, fermamente convinti, come ribadito dalla presidente diocesana, che “stare dentro la storia è il nostro compito. Vogliamo essere cristiani capaci di pronunciare parole controcorrente!”.
E ora… tutti alla GMG di Colonia 2005!

Daniela e Raimondo