La nostra Presidente Diocesana Giovanna Casu, ci racconta la sua bella esperienza formativa al Convegno Ecclesiale di Verona.

Quando il Vescovo mi telefonò per comunicarmi che mi delegava a partecipare al Convegno Ecclesiale di Verona, provai una commozione intensa: ero certa di ricevere un grande dono ma si prospettava anche un impegno serio che sembrava superiore alle mie forze.
Lo comunicai subito al mio parroco, Don Pilu, che naturalmente mi incoraggiò, condividendo la mia gioia.
Iniziò così la mia splendida avventura, gli incontri con gli altri tre delegati della nostra diocesi di Alghero-Bosa: Don Lorenzo Piras, direttore della Caritas, Suor Maria Antonietta Matta, superiora del Cottolengo di Bosa, dottor Maio Podda, direttore dell’Ufficio della Pastorale del Lavoro. Insieme progettammo un percorso da proporre alla diocesi: tenendo conto della difficoltà di inserire ulteriori momenti di riflessione e di studio specifici, la scelta fondamentale è stata quella di inserire il cammino preparatorio per Verona nella vita della Chiesa diocesana. Abbiamo perciò valorizzato momenti già previsti (incontri, convegni, dibattiti, laboratori, …) che hanno coinvolto sacerdoti, religiosi e religiose, associazioni laicali, giovani e adulti a livello diocesano e interdiocesano.
In particolare, come Azione Cattolica, abbiamo partecipato a Laboratori regionali e al Convegno Nazionale a Verona ( 29 aprile – 1 maggio 2006 ).
Il 16 Ottobre finalmente, di mattina presto, la partenza: ci troviamo i 4 delegati della diocesi in aeroporto. Io parto con un obiettivo preciso, che lì a Verona mi diventerà ogni giorno più chiaro: parto per ravvivare per me, per la mia famiglia, per la mia comunità parrocchiale, per la mia Chiesa Diocesana le ragioni della speranza.
Ho rivissuto lo stupore, la meraviglia, la trepidazione dei primi discepoli “Abbiamo visto il Signore”.
Il Risorto: Lo abbiamo toccato nella cerimonia di apertura, con la testimonianza dei martiri, dei Santi Protettori delle Diocesi; abbiamo iniziato il Convegno lasciandoci illuminare dai loro volti, che sono apparsi a rischiarare la notte che scendeva sull’Arena.
Il Risorto: Lo abbiamo cantato nell’Inno “Chiesa del Risorto”, testo e musica di Mons. Marco Frisina, all’inizio e alla fine di ogni Celebrazione.
Il Risorto: Lo abbiamo ammirato nella straordinaria icona moderna di Claudio Parmiggiani, che giganteggiava nella sala del Convegno… una guida simbolica a cercare quel volto reale eppure arcano, visibile eppur misterioso (Mons. Gianfranco Ravasi).
Il Risorto: Lo abbiamo incontrato nella comunione fra noi 4 della Diocesi, con il Vescovo neo eletto Mons. Lanzetti che abbiamo trovato subito appena arrivati e che ci è stato sempre vicino, con i delegati e i Vescovi delle altre diocesi della Sardegna. Questa comunione ha preso forma di Chiesa nell’Eucaristia celebrata la mattina presto nella Chiesa di San Luca e nelle Celebrazioni alla Fiera, sede del Convegno.
Il Risorto: Lo abbiamo conosciuto dentro e oltre le parole dei relatori, che hanno raccontato la fatica di vivere del nostro tempo, ma anche la certezza di scovare nella storia di oggi i segni dello Spirito, che sono segni di speranza.
Il Risorto: Lo abbiamo sperimentato nei laboratori, nelle esperienze riportate nei gruppi di studio, nei dialoghi nei corridoi, nel ricordo di queste giornate intense che abbiamo vissuto con entusiasmo e con evidente amore e passione per la Chiesa, da laici, da preti e da Vescovi.
La nostra Speranza è Gesù Risorto: su Lui si fonda l’ attesa di eternità, la Grande Speranza che deve però intercettare e purificare le piccole speranze quotidiane:
• Vogliamo vivere gli affetti e la famiglia come segno dell’amore di Dio
• Pensare il lavoro e la festa come momenti di chi è cosciente di esistere
• Cercare la solidarietà che ci spinge a farci prossimo e chinarci sul povero e sull’ammalato
• Curare la tradizione, il rapporto e lo scambio fra le generazioni, per arricchirci delle energie profonde che ciascuno custodisce, noi adulti come esperienze vissute e voi giovani come sogno e desiderio di futuro
• Riscoprire la cittadinanza, che ci spinge ad occupare gli spazi delle nostre città, a servizio della giustizia e dell’amore, per un cammino di autentica pace.
Il Risorto: Lo abbiamo incontrato nella persona di Papa Benedetto XVI: ho cercato di incrociare il suo sguardo per raccontargli della nostra vita, delle nostre famiglie, della nostra terra sarda, delle inquietudini dei giovani, delle loro aspettative, della incapacità di testimonianza autentica di noi adulti, che non sempre riusciamo ad essere esempio di comunione. La “gioia” a cui lui ci invita, il “sorriso di San Zeno” che ci ha ricordato il Vescovo di Verona Mons. Carraro… abbiamo molto da farci perdonare.
La stampa ha scritto molto in quei giorni; certamente il Convegno ha fatto parlare di sé ma le notizie spesso venivano dagli ambienti esterni. Dentro si è lavorato con passione, con serietà, con senso del limite ma con la certezza che lo Spirito è presente nella Chiesa, nonostante tutto e vuole rigenerarci al di là di ritardi, lentezze, errori, etc…
Il Convegno aveva obiettivi culturali e pastorali; la cultura è intesa come capacità della Chiesa di offrire agli uomini e alle donne di oggi un orizzonte di senso, di essere con la propria esistenza un punto di riferimento credibile per chi cerca una risposta alle esigenze complesse e multiformi che segnano la vita.
E’ necessario l’ascolto e il confronto con la Parola per una vera conversione a Cristo e all’uomo, ma questa testimonianza si esercita nei vari ambiti di vita, quindi occorre progettazione, studio, riflessione, ascolto per aprirsi e dialogare con i linguaggi e le esperienze della vita dell’uomo di oggi. Grandi sfide ci attendono; noi vogliamo parlare di oggi ma anche del futuro; e non vogliamo farlo da soli, ma facendo sedere molti altri alla mensa della speranza.

Giovanna Casu

Per saperne di più:
– http://www.dialoghi.azionecattolica.it/documenti.html (che riporta i contributi del convegno)
– http://www.acalgherobosa.it/downloads/verona06/vita_affettiva.pdf (dove troverete la sintesi del gruppo di lavoro a cui la nostra Presidente ha partecipato)

A Verona c’ero anch’io!

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