Un folto gruppo di amici dell’AC incontra a Quartu Sant’Elena i missionari e i volontari della Comunità di Villaregia. Cronaca di una festosa giornata trascorsa all’insegna della conoscenza reciproca e della condivisione.

POZZOMAGGIORE – Domenica 7 febbraio un gruppo della parrocchia ha vissuto una giornata fuori dall’ordinario a Quartu S. Elena, e più precisamente alla casa della Comunità Missionaria di Villaregia.
L’idea del viaggio, partita dal consiglio di Azione Cattolica, è nata dall’esigenza di consegnare una grande quantità di beni alimentari e vestiario raccolti durante le feste natalizie, grazie alla nostra comunità che ancora una volta si è dimostrata molto generosa nei confronti di chi ha più bisogno. Oltre a questo c’era il piacere di accogliere l’invito da parte dei missionari: infatti, è da ormai qualche anno che la parrocchia collabora con la comunità sarda di Villaregia, che ha sedi sparse per l’Italia e opera in particolare in America Latina e Africa.

Al viaggio ha partecipato un gruppo di circa 40 persone tra ragazzi, giovani, giovanissimi e adulti, carichi di curiosità ed entusiasmo, ma anche di voglia di fare visto che appena arrivati tutti hanno collaborato a scaricare dal pullman buste e scatoloni frutto della raccolta.
L’accoglienza da parte di padre Kleber e suor Agata, così come dei volontari Emanuela e Sandro, fatta di sorrisi e strette di mano è stata speciale. Dopo un momento di riflessione insieme e la Celebrazione Eucaristica, al momento del pranzo ci siamo ritrovati in una grande sala festosa piena di persone, missionari, volontari e tanti laici che si trovavano lì per compiere un cammino spirituale, e anche noi come loro abbiamo condiviso parte del pranzo con gli altri, consuetudine nella comunità.
Al pomeriggio, divisi per fasce d’età, abbiamo percorso una mostra ricca di oggetti, pannelli illustrativi, ricostruzioni, nella quale siamo stati invitati a ragionare sui beni fondamentali di cui usufruiamo quotidianamente, come l’acqua, la luce e dei beni di consumo, sebbene superflui, di cui ormai non possiamo più fare a meno; ma soprattutto di come nei paesi in cui operano le missioni tutto ciò non è presente, in quanto si vive in uno stato di assoluta povertà.
Concluso questo lungo percorso, durante il quale le guide hanno ascoltato le nostre riflessioni, ma anche dubbi e obbiezioni, c’è stato illustrato il metodo con cui sono gestiti i beni raccolti per essere poi spediti in missione. Grandi magazzini dedicati, per esempio, allo smistamento dei vestiti, suddivisi per taglie e stagioni; degli alimenti, raccolti per tipologia e per scadenza; ma anche materiale scolastico e soprattutto medicinali: infatti grande è la raccolta di medicine, uno dei beni più preziosi, che vengono stipate in modo che una scatolina ne possa contenere il più possibile così da ottimizzare i costi del trasporto. I missionari si avvalgono della collaborazione di tutti coloro che decidono liberamente di dedicare un po’ di tempo alla comunità per accogliere e smistare le offerte, o anche solo per rispondere al telefono; tutto viene accettato con gratitudine e riconoscenza dal momento che le comunità di Villaregia vivono solo di ciò che gli viene generosamente donato.
Al termine della giornata, dopo una riflessione e la Benedizione, è arrivato il momento dei saluti e dei ringraziamenti reciproci.
Durante il viaggio di ritorno grande era la soddisfazione da parte di tutti noi per aver fatto questa esperienza. Ora sicuramente la collaborazione con i missionari di Villaregia sarà più consapevole, perché abbiamo potuto vedere che tutto ciò che gli viene consegnato serve effettivamente ad aiutare famiglie, bambini o chiunque ne abbia bisogno nelle terre di missione.

Francesca Poddighe

Un pullman di gratuità

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